Foresta Regionale del Prescudin

Il torrente Prescudin è un piccolo affluente del Cellina; il suo bacino è di proprietá dell’Azienda Regionale dei Parchi e delle Foreste. Dal 1969 questo territorio è una riserva naturale orientata a scopi prevalentemente scientifici con finalitá di “bacino idrografico rappresentativo sperimentale”. I 1650 ettari di boschi, ghiaie e rocce vengono costantemente monitorati al fine di studiare i rapporti tra clima, suolo e vegetazione. Al Prescudin si accede percorrendo la S.S. 251 della Valcellina; a circa 3,5 km da Barcis, in località Árcola, svoltando a sinistra si imbocca la stretta strada che, attraversato il torrente Cellina, conduce dopo altri 3,5 km in tortuosa salita alla località Palazzo a quota 640 m s.l.m. L’accesso è vietato alle auto mediante la sbarra posta poco prima del ponte sul Cellina. Al grande edificio principale, chiamato anche Villa Emma, si aggiungono altre costruzioni e aree attrezzate con panche e tavoli. I fabbricati sono destinati prevalentemente a gruppi e comitive che svolgono attività di ricerca e osservazione naturalistica, nonché escursionismo finalizzato alla conoscenza ambientale. La radura è il punto di partenza per i numerosi itinerari che si addentrano nella valle ma può rappresentare già una meta a se stante per una piacevole passeggiata famigliare nella quiete della foresta del Prescudin. La sosta è possibile anche presso i bivacchi Val di Zea, sotto il Crep Nudo, e Groppa Pasteur sotto il Monte Messer, raggiungibili con percorsi di medio impegno, mentre la salita alle cime oppone difficoltà alpinistiche anche elevate.

 

L’area comprende vaste estensioni di boschi caratterizzati dalla cospicua presenza di faggi, che dal fondovalle risalgono i versanti fino alla base delle pareti rocciose; e poi boscaglie a carpino nero, orniello e pino mugo, pinete a pino nero; e saliceti di fondovalle. La formazione forestale nei dintorni di Villa Emma, costituita esclusivamente da abete rosso, è totalmente artificiale ed è stata impiantata negli anni Sessanta.

 

Tra le specie floreali spiccano il cicerchione e il giglio rosso.

 

La fauna comprende il capriolo, piuttosto comune, il camoscio oltre il limite della vegetazione arborea, la volpe, il tasso, la faina, la martora, la donnola, la puzzola e l’ermellino. Tra i piccoli mammiferi ricordiamo lo scoiattolo e il ghiro, che ha abitudini di vita notturna, la lepre alpina, specie che nella stagione invernale diviene completamente bianca, eccetto la punta delle orecchie, che resta nera. Fra i piccoli roditori ancora più piccoli ci sono i topi campagnoli e le arvicole; va ricordato anche il riccio, vorace insettivoro con abitudini prevalentemente notturne. Infine l’avifauna del Prescudin è interessantissima e ricca di specie: dai rapaci quali l’aquila reale, la poiana, lo sparviero, il gheppio, l’astore, il gufo reale ai tetraonidi quali il gallo cedrone e il forcello, il francolino di monte e la pernice bianca.